Papà separati, i nuovi poveri – l’Espresso

 

Inchiesta Papà separati, i nuovi poveri di Silvia Cerami: Intervista all’Avv. Massimiliano Gabrielli Papà separati, i nuovi poveri – l’Espresso.

 

InchiestaPapà separati, i nuovi poveri di Silvia Cerami Affollano le mense di beneficenza, a volte si riducono a vivere in automobile, spesso cadono in depressione ed entrano in una spirale da cui è difficilissimo uscire. E sono quasi un milione quelli già precipitati nella miseria(29 marzo 2012)«Mi hanno derubato dell’amore dei miei figli, una delle cose più brutte che possa capitare a un uomo», «se non avessi avuto i miei genitori e la solidarietà degli amici sarei un senza tetto», «vivo in un ripostiglio di 7,3 metri quadrati con un letto, una scrivania e una sedia al settimo piano su un terrazzo», «per mangiare vado a Sant’Egidio e ho trovato un letto all’asilo notturno». Antonio, Sergio, Stéphane, Marco. Storie di esistenze precarie. Storie di padri disperati che gridano «rivogliamo i nostri figli». Padri defraudati dell’affetto, ridotto spesso a rituali deprimenti, e padri privati di ogni effetto economico . In Italia sono 4 milioni e secondo l’Eurispes l’80 per cento di loro non riesce a vivere del proprio stipendio, tanto che 800 mila sono sotto la soglia della povertà. E così quando non possono contare sui genitori o su un’auto da trasformare in casa, finiscono davanti alle mense di carità, in cerca di un piatto caldo e di un luogo in cui dormire. In fila, insieme ai senza tetto, per sostenere gli obblighi economici della separazione. Eppure in Italia, dal 2006 è in vigore l’affido condiviso. Una norma che ha rivoluzionato il diritto di famiglia perché «stabilisce di assicurare la bigenitorialità al minore con l’affidamento dei figli ad entrambi i genitori, mettendo fine all’anacronismo di considerare il padre come un genitore del tempo libero. Inoltre prevede che entrambi i genitori debbano provvedere al sostentamento economico dei figli» spiega l’avvocato Massimiliano Gabrielli, coordinatore nazionale dell’Associazione SOS Padri separati che offre assistenza legale a molti padri, «ma è una rivoluzione solo sulla carta, perché la pessima applicazione e l’orientamento dei tribunali rendono nulli i propositi del legislatore». Gabrielli non è l’unico a riscontrare «un automatismo preconcetto che determina la prevalenza dell’affidamento alle madri». Tiziana Arsenti, rappresentante legale di ‘Papà Separati’, da anni studia il fenomeno e non ha dubbi: «Su 1020 sentenze campione da Bolzano a Palermo nel 90 per cento dei casi la legge in vigore non viene applicata: i giudici concedono il condiviso solo formalmente, perché i contenuti dei provvedimenti, ossia i tempi di permanenza con i figli e l’assegno sono ancora quelli dell’affidamento esclusivo. Il mantenimento diretto viene negato nel 98 per cento dei casi anche tra due ex coniugi con lo stesso reddito».

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