Figlio maggiorenne e cessazione dell’obbligo di mantenimento da parte del genitore separato – indipendenza economica e figli fannulloni

Al compimento dei 18 anni non si acquisisce di certo automaticamente quell’indipendenza economica che per il vero, sempre più spesso, non si raggiunge nemmeno al completamento degli studi universitari.

Il fenomeno dei figli “bamboccioni” che rimangono a casa dei genitori anche in età  avanzata è statisticamente rilevante e, con la attuale crisi economica, decisamente in aumento, soprattutto in Italia: i giovani si laureano in ritardo e le occasioni lavorative sono scarse, gli italiani tendono poi a rimanere nel proprio nido più a lungo rispetto alla cultura europea. Una ragazza Finlandese, in media, va via di casa alla tenera età di 22 anni mentre una italiana aspetta tranquillamente fino ai 29.5. E i ragazzi? I primi ad andar via sono sempre i Finlandesi a 23.1 anni mentre tra i più attaccati alla propria famiglia ci sono proprio gli Italiani insieme ai Bulgari, Greci, Rumeni, Sloveni, Slovacchi, Ciprioti e Maltesi, tutti dopo i 30 anni. Alcuni di questi non lavorano e non studiano, e nelle statistiche vengono indicati con il termine di «Neet», una acronimo inglese che sta per «not (engaged) in education, employment or training», che in sostanza significa semplicemente che sono scoraggiati dal cercare la loro indipendenza come l’iscriversi ai centri per l’impiego.

I fondamentali principi dell’ordinamento, quale l’art. 30 Cost., non sollevano il genitore dall’obbligo di mantenimento quando il figlio, raggiunta la maggiore età, non sia ancora in grado di sostenersi autonomamente; è infatti obbligo dei genitori continuare a sostenere i figli, anche rispetto al percorso di formazione professionale e capacità degli stessi: non si può pretendere che un ragazzo che prosegue proficuamente gli studi universitari o di formazione in generale, vada a lavorare  solo perché ha raggiunto la maggiore età, ovviamente quando si ha la possibilità economica e di reddito per sostenere i figli!

E’ proprio qui che le cose si complicano, la misura delle effettive possibilità di sostentamento ai figli, soprattutto quando i genitori sono separati o divorziati. Su questo tema, la Corte, confermando l’ormai consolidato orientamento in materia (Cass. 26 gennaio 2011, n. 1830; 11 gennaio 2007, n. 407), ha spiegato che l’obbligo del genitore separato di concorrere al mantenimento non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età da parte di quest’ultimo, ma perdura finché il genitore interessato non dia prova che il figlio abbia raggiunto l’indipendenza economica, ovvero sia stato posto nella concreta condizione di poter esser economicamente autosufficiente, senza averne però tratto utile profitto per sua colpa o per sua scelta. La legge n. 54/2006 sull’affidamento condiviso, all’art. 155 quinquies c.c., prevede specificamente che il Giudice, in sede di separazione o divorzio, riconosca ai figli maggiorenni “non indipendenti economicamente” un assegno di mantenimento periodico., in quella misura che viene stabilita mediante il riferimento a quegli stessi parametri previsti per i minorenni: reddito dei genitori, tenore di vita durante il matrimonio, assegnazione della casa coniugale, tempi di permanenza dei figli presso uno e altro dei genitori.

Su chi grava il compito di provare la situazione reddituale dei figli?  E quando può dirsi raggiunta l’irreversibile indipendenza economica?

La soluzione a tale quesito viene fornita dalla Cassazione, la quale ha chiarito che l’indipendenza economica consiste nel percepimento di un reddito corrispondente alla professionalità raggiunta dal soggetto collegata allo svolgimento di un’attività lavorativa remunerata o quantomeno all’avvio verso di essa, con prospettive concrete tali da assicurare al figlio maggiorenne un introito stabile e sicuro anche per l’avvenire (Cass. 21773/08, Cass. 8221/06, Cass. 4188/06, Cass. 22214/04). Un reddito corrispondente alla professionalità acquisita nel corso degli studi, tenuto conto delle concrete condizioni di mercato. Non qualsiasi reddito e qualsiasi attività produttiva di reddito fa venir meno il dovere di mantenimento del figlio maggiorenne ma solo il raggiungimento di uno status di adeguata autosufficienza economica, la cui prova incombe al soggetto obbligato. Di certo la nozione, in tempi in cui il precariato e la mobilità è la regola e non la eccezione, non coincide necessariamente con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ma e’ altrettanto certo che non basta un impiego sporadico per giustificare l’interruzione al mantenimento. Se il figlio svolge lavori saltuari o temporanei, che non garantiscono entrate neanche in minima parte regolari e congrue per il soddisfacimento delle più essenziali esigenze di vita quotidiane, è evidente che egli non può mantenersi da sé. (Cass. 3 gennaio 2011, n.18). Il diritto a percepire l’assegno di mantenimento disposto a carico del genitore con convivente, allora, può essere modificato od estinguersi solo in seguito ad uno specifico accertamento ad opera di un Giudice, a cui il genitore dovrà rivolgersi, con l’onere di provare che il figlio ha raggiunto l’autonomia economica. La obbligazione non cessa “ipso facto“, ma va dichiarata: NON E’ QUINDI CONSENTITA LA AUTORIDUZIONE O SOSPENSIONE DELL’ASSEGNO, poiché, permanendo la obbligazione fino alla data della pronuncia contraria da parte del Tribunale, ci si espone ad eventuali azioni legali di recupero delle somme non corrisposte (con relativi aggravio di costi) e perfino ad azioni penali (tuttavia meno incisive che nel caso di mancato versamento ai minori). C’è da dire che, tenuto conto dei tempi per ottenere una decisione da parte del giudice, la proposizione della domanda non legittima la autoriduzione, ma in qualche misura la rende più giustificata; inoltre la decorrenza della decisione generalmente è stabilita con riferimento alla data di deposito della domanda e non a quella della sentenza: QUINDI E’ NECESSARIO AGIRE PER FAR DICHIARARE AL TRIBUNALE LA ELIMINAZIONE DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO, ED E’ PIU CHE OPPORTUNO FARLO APPENA POSSIBILE

 Ma è anche vero che questo supporto non può durare a vita, soprattutto nei confronti dei figli “fannulloni“: se il mancato svolgimento di un’attività economicamente redditizia dipende da un atteggiamento di inerzia ovvero di rifiuto ingiustificato dello stesso, il cui accertamento non può che ispirarsi a criteri di relatività, in quanto necessariamente ancorato alle aspirazioni, al percorso scolastico, universitario e post ­universitario del soggetto ed alla situazione attuale del mercato del lavoro, con specifico riguardo al settore nel quale il soggetto abbia indirizzato la propria formazione e la propria specializzazione (Cass. Civ., sez. 1°, 3 aprile 2002, n. 4765, Cass. Civ., sez. 1°, 24 novembre 2004, n. 22214, Cass. Civ., sez. 1°, 11 luglio 2006, n. 15756). In sostanza il genitore obbligato al mantenimento non può pretendere che un figlio laureato in ingegneria nucleare vada a fare l’idraulico, ma al tempo stesso un figlio che non abbia studiato od acquisito una specifica formazione, e non si attivi per reperire un normale posto di lavoro, per sua colpa o per sua scelta, non può pretendere di avere un posto da direttore di banca od esser mantenuto a vita dal padre separato.

Secondo la Cassazione la cessazione dell’obbligo di mantenimento dei figli maggiorenni non autosufficienti deve essere valutata caso per caso, poiché il diritto del figlio al mantenimento durante gli studi si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione, nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni e aspirazioni purché compatibili con le condizioni economiche dei genitori. (Cassazione Civile Sez. VI-1 26 aprile 2017, n. 10207).

Non esiste dunque una età anagrafica di fine mantenimento, fermo restando che tale obbligo non può essere protratto oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, poiché il diritto del figlio si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione, nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni e aspirazioni purché compatibili con le condizioni economiche dei genitori.

Pertanto, l’obbligo del genitore cessa nel momento in cui il figlio abbia trovato un lavoro stabile, adeguato e dignitoso rispetto alla specifica formazione ed alle corrispondenti aspettative di inserimento nel mondo del lavoro, che gli consenta un giusto tenore di vita. In questo caso, il diritto al mantenimento del figlio deve contribuire al migliore sviluppo della personalità del figlio stesso, in linea con i principi costituzionali, in particolare con l’art. 2 della Carta Costituzionale che “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali, ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Esistono poi, come riferito, dei casi in cui, invece, il diritto al mantenimento viene meno, e precisamente:

  • Quando il figlio non sia in grado di provvedere alle proprie esigenze per sua inerzia, colpa e/o mancanza di iniziativa;
  • Quando il figlio rifiuti l’offerta di una attività lavorativa adeguata alla propria formazione ed alle corrispondenti aspettative di guadagno;
  • Quando il figlio viva in altri nuclei familiari o comunitari, o abbia raggiunto un’età tale da far presumere la sua capacità di provvedere a sé stesso.

In tutti questi casi il genitore può chiedere al Giudice di cessare la corresponsione dell’assegno periodico e conseguentemente della eventuale assegnazione della casa coniugale. Ovviamente, il genitore interessato dovrà dare prova sia del percepimento di un reddito adeguato, avendo concretamente raggiunto la possibilità di lavorare, sia dello stato di colpevole inerzia del figlio.

Per la Cassazione è escluso che possa fissarsi  un termine perentorio, dato che necessario fare una distinzione tra i singoli casi e l’ipotesi in cui il figlio abbia proseguito o meno gli studi universitari. E quindi, la prima ipotesi, dove il figlio non abbia proseguito gli studi, tende a far cessare l’obbligo di mantenimento tendenzialmente, intorno al ventiduesimo anno d’età. (Cass. 10894/04). Nel caso opposto, invece, qualora abbia intrapreso studi universitari, alcune pronunce giurisprudenziali hanno attribuito rilievo sia al pessimo rendimento del figlio (Cass. 2338/06, Cass. 951/05) che all’impossibilità dello stesso di trovare un lavoro e procurarsi quindi un reddito idoneo a rendersi autosufficiente, poiché occupava il suo tempo disponibile negli studi. Il figlio è tenuto, difatti, ad attivarsi concretamente nella ricerca di un’idonea occupazione che, ovviamente, sia in sintonia con il proprio percorso formativo e proprio livello sociale. Un figlio maggiorenne che frequenta l’università avrà diritto ad essere mantenuto per un periodo di tempo più lungo rispetto ad un figlio che sceglie di entrare nel mondo del lavoro sin dalla fine della scuola superiore. Ad ogni modo, per concludere, frequentare l’università non determina l’attribuzione di un diritto in capo al figlio maggiorenne di essere mantenuto vita natural durante, esiste un periodo di tempo ragionevole per tutto!

Per valutare nello specifico le singole ipotesi, occorrerà quindi un dettagliato esame della situazione personale, reddituale e patrimoniale dell’intera famiglia, attraverso un dettagliato parere legale di “fattibilità

N.B. oggi in ipotesi di riconoscimento da parte del figlio sulla sua condizione di indipendenza economica, è possibile ottenere la modifica anche attraverso la procedura di negoziazione assistita

75 thoughts on “Figlio maggiorenne e cessazione dell’obbligo di mantenimento da parte del genitore separato – indipendenza economica e figli fannulloni

  1. Abito in una casa di cui siamo eredi in sette. Premetto che ho accudito mia
    madre e mio padre a causa delle loro malattie per ben cinque anni.Mia
    madre mi obbligo a risiedere con loro per poter avere una continua
    assistenza anche di notte. Purtroppo la mia situazione anagrafica risul
    essere dal 1994, mentre gia negli anni passati assistevo mia madre e mio
    padre.Premesso che sino al 1994 sono stata aiutata dalle mie sorelle, si
    sono sempre riufiutate mio fatello e mia sorrella. Questi adesso mi hanno
    citato presso l’ufficio di conciliazione per lasciare la casa dei miei
    genitori e . Vorrei avere delle spiegazione e se tutto è possibile.
    Grazie

  2. siamo divorziati da 20 anni, io insegnante lui chirurgo.Una figlia,32 anni ha percepito un assegno di mantenimento , io niente.Laureata con laurea breve in psicologia, il padre dichiara che non ha intenzione di mantenerla oltre.Non le passa l’assegno.leri lavora 900 euro al mese va a vivere per conto suo paga affitto,benzina cibo etc.Si riiscrive all’università di cui noi genitori paghiamo solo le tasse, studia e lavora e si fa la specialistica.Continua a lavorare ma vuole fare il master costo 9000 euro.Il padre la sollecita ad accedere ad un prestito io sono contraria e ritengo che noi la dobbiamo aiutare poichè il salario di nosstra figlia non le consente poi di impegnarsi in un prestito a meno di vivere al limite della povertà. lui si rifiuta…che fare?posso da divorziata ricorrere io dal giudice?

    1. una volta cessato il regime di convivenza e acquisito un proprio reddito viene meno il diritto dei figli al mantenimento e residua solo quello ai cd alimenti, cioè quanto necessario ai generi di prima necessità in caso di totale perdita di reddito

  3. Ho vissuto per 4 anni con i miei figli, mantenendoli e accudendoli in tutto. Non studiano e non lavorano. Alla fine ho deciso, concorde con la loro madre, di lasciare la casa. Ora la madre pretenderebbe che passassi il mantenimento… E fino a quando dovrei farlo se questi sono i presupposti?

    1. il diritto al mantenimento permane in base a vari parametri, età, percorso formativo, impegno a rendersi indipendenti etc

  4. Ho 47 anni un lavoro precario con un ISEE di 6mila euro non sono spostata ho un figlio 20 enne studente da l anno scorso mi sono iscritta alla università per migliorare in futuro la mia posizione lavorativa ed economica.ho i genitori benestanti che hanno sempre aiutato mio fratello e mia sorella. Vorrei vantare un diritto di aiuto economico, secondo quali principi legati ?

    1. l’aiuto ricevuto come donazioni o simili potrà essere oggetto di “collazione” al momento della apertura della successione dei suoi genitori, per bilanciare nei diritti tra eredi rispetto a coloro che hanno ricevuto delle liberalità dai genitori in vita

  5. ho un figlio di 23 anni che non lavora passavo il mantenimento alla mia ex per il figlio, di 200 euro ora ho saputo che e andato a convivere con la sua ragazza in un altra città tenendo sempre la residenza dalla madre devo ancora versargli il mantenimento?

    1. in genere se cessa il regime di convivenza dei figli con i genitori viene meno anche l’obbligo di mantenimento, ma dipende dalle circostanze, ad esempio se il ragazzo è in un’altra città per frequentare l’università permane il suo diritto a ricevere un contributo dal padre

  6. Buongiorno sono un ragazzo di 23 anni e ho lavorato per circa 6 anni nel negozio di mio padre senza essere messo in regola e vivevo con lui (i miei genitori sono separati e mia madre non è in grado di potermi mantenere). Ora abbiamo litigato e mi ha cacciato sia dal lavoro che dalla casa e dice che devo stare da mia madre e che lei deve provvedere a me( non ne ha assolutamente le possibilità ne fisiche ne economiche) e vuole passami solo 200 euro al mese.
    il fatto è che io non posso vivere da mia madre in eterno e nel frattempo sto cercando un lavoro per mantenermi.
    Quindi la mia domanda è questa: nel frattempo posso richiedere un assegno di mantenimento che includa le spese di un piccolo appartamento(che mio padre può permettersi perchè prima mi dava 700 euro al mese di “stipendio”) fin quando non raggiungo la autonomia economica?
    Aggiungo che non compaio nello stato di famiglia di nessuno quindi praticamente sarei da solo, senza lavoro e senza casa.
    Spero in una sua risposta al più presto.
    Grazie mille..

  7. Sono un padre separato ho 2 figli studenti di cui una maggiorenne che dal prox anno ha deciso di intraprendere gli studi universitari. Premetto che col mio stipendio da operaio, circa 1000 euro al mese e con mantenimento di 300 euro ai figli nonché assegnazione casa alla ex consorte mi ritrovo con uno stipendio veramente esiguo. Ma sono obbligato a dover mantenere all’università mia figlia? Ma non ho anch’io diritto ad una vita ai limiti della dignità? Grazie per un commento.

  8. Ho 24 anni ed abito ancora con mio padre e la sua convivente. Lavoro da 4 mesi, svolgendo un apprendistato professionalizzante che mi permette di percepire un piccolo stipendio di €.700,00 circa (a volte anche meno). A Giugno del 2011, mia madre mi ha convinta a firmare un foglio (redatto da un avvocato) in cui asseriva di voler passare €.150,00. quale assegno di mantenimento, direttamente a me. Premetto che in quel periodo lavoravo saltuariamente, anche presso l’attività di mia madre. Il mantenimento avrebbe dovuto essermi passato da ottobre 2011. Per 2 mesi tutto regolare, da gennaio 2012 mia madre ha smesso di effettuare i versamenti. E’ legalmente possibile pretendere l’arretrato verso mia madre? Quindi per tutto l’anno 2012? Ad oggi avrei ancora diritto al mantenimento?
    Purtroppo non posso andare ad abitare da sola in quanto le spese sarebbero troppo alte rispetto a ciò che percepisco. Mio padre quindi ha ancora anche lui l’obbligo al mio mantenimento? La sua compagna potrebbe opporsi o cacciarmi di casa? Aggiungo che con il mio piccolo stipendio cerco di gravare il meno possibile sulle loro spalle cercando di soddisfare da sola quelle piccole spese quotidiane.

  9. Sono un’insegnante in pensione separata da 20 anni.Mia figlia, 42anni laureata in lingue da 5 anni, non ha mai trovato lavoro in quanto ha preferito essere mantenuta dal padre.Adesso mi cita in tribunale per ottenere l’assegno di mantenimento.Cosa devo fare?????

    1. Ovviamente ha tutto il modo e la possibilità di difendersi in Tribunale ed opporre la pretesa, prima di tutto poichè al limite, nei suoi confronti Sua figlia che non ha mai avuto il mantenimento da parte della madre, può semmai vantare una mera richiesta di alimenti se dimostra di non avere alcun tipo di sostentamento per le prime necessità 8ma così non è perchè gode del mantenimento del padre).

  10. Buongiorno,
    volevo chiedere se un figlio maggiorenne che ha diritto all’assegno di mantenimento, finchè non avrà intestato affitti o acquisto di appartamenti, perda questo diritto nel caso di un affitto transitorio intestato a lui.

    Grazie

    Cordiali saluti

  11. Qualora ciò costituisca un reddito per il figlio se ne deve tenere conto per la riduzione del contributo a carico del padre in misura proporzionale o sua eliminazione se il reddito può garantire la indipendenza economica del figlio

  12. Sono un uomo di 43 anni in cassa integrazione agli sgoccioli , tra breve passerò alla mobilità e poi….la fine. Con i miei 800 Euro mese devo provvedere ad un mutuo di 460Euro mese per la casa e 350 Euro mese per due figli di 15 e 20 anni. Risposato con bambina di 5 anni . Unico reddito il mio. Vorrei che mio figlio lavorasse , il grande , ma lui quasi si rifiuta , o meglio vive con la mamma benestante , oggetti di valore , vacanze , auto nuova , etc… e se ne “frega” di avere un lavoro. La mia azienda è fallita e io non riesco a trovare un nuovo lavoro nonostante tutta la volontà .Come posso fare ad almeno evitare di pagare l’assegno al grande ? A chi mi devo rivolgere? Se con la mamma riesce a vivere bene perchè io devo “prostituirmi” ? E’ vero che 200 Euro di piu non mi cambiano la vita ma almeno mi darebbero un aiuto. Come posso fare? Grazie.

    1. Deve rivolgersi al Tribunale onde modificare il provvedimento che stabilisce il mantenimento, in ragione sia del diminuito (o assente) reddito del padre che della mancanza di iniziativa da parte del figlio; finquando non lo farà permane l’obbligazione per la quale, semplicemente sottraendosi, ci si espone ad azioni esecutive

  13. Sono divorziato dal 2000 e attualmente vivo in altra citta’ rispetto a mio figlio ed ex moglie e continuo a pagare gli alimenti per euro 595 mensili a mio figlio di 24 anni che sta’ facendo turni di 7 mesi cadauno (gia’ 2 turni) e che nel 2013 ha prodotto un cud di euro 18.000 !probabilmente la cosa continuera’e io che faccio?? devo continuare o posso richiedere una riduzione??tra l’altro ho dovuto contrarre un mutuo prima casa e dovre’ pagare altri 600 euro mensili e spero di farcela !
    Se la storia continua fino ai 40 anni che dovrei fare??
    Grazie per una risposta

    1. Indubbiamente caso di un lavoro non stabile o una reddito insufficiente a considerare certamente raggiunta la totale indipendenza del figlio, occorre comunque tenere conto Delle entrate effettive ai fini di proporre ricorso e valutare la possibile riduzione od eliminazione dell’assegno

  14. buona sera, mio figlio ha 23 anni, si è recentemente laureato e ha trovato un’occupazione stabile (tempo indeterminato full time) per sua scelta ed iniziativa. Io ho comunque continuato a versare l’assegno di mantenimento che oggi vorrei interrompere ritenendo ormai raggiunta l’indipendenza economica (ha una retribuzione di 1200 euro) pur vivendo ancora con la madre. Viviamo in due regioni diverse e vorrei sapere se la richiesta d’interruzione deve essere fatta dove insiste la sua residenza, presso il tribunale della mia e se, in alternativa, è possibile rivolgersi ad un Giudice di Pace. Vorrei inoltre sapere se necessario rivolgersi ad un legale.
    Ringrazio anticipatamente per la risposta.

    1. Nel caso di evidente raggiungimento di un reddito autonomo e sufficiente sarebbe possibile anche auto-sospendere il versamento, ma per non esporsi ad eventuali azioni di rivalsa è sempre consigliabile proporre ricorso, la competenza è del tribunale (non GdP) nel comune di ultima residenza un comune

  15. Buon giorno, ho 27 anni e i miei genitori si sono separati. Mio padre dopo qualche mese vuole togliermi l’assegno di mantenimento. Io ho svolto lavoro interinale a tempo determinato per alcuni anni ma non ho mai svolto lavori per periodi molto lunghi (ho lavorato tipo un mese/mese e mezzo al massimo, ma spesso anche due o tre giorni) e quindi le mie retribuzioni non erano costanti sia per la consistenza dello stipendio (a volte sui 400 a volte molto di meno) sia nel tempo (perché avevo periodi di disoccupazione, in cui guadagnavo zero)e periodi in cui lavoravo e ricevevo lo stipendio (non molto alto perchè spesso ero part-time) e dopo la fine del contratto ricevevo l’indennità di disoccupazione. Siccome mio padre è andato dal giudice per togliermi l’assegno la mia domanda è può farlo o posso difendermi? Grazie

    1. Ho dimenticato dire che ora non lavoro più da un anno perchè non mi chiamano più. Grazie ancora.

      1. se il lavoro è privo di stabilità e attualmente, da oltre un anno, non è stato rinnovato è chiaro che non possa parlarsi di una raggiunta indipendenza economica ma semmai di una capacità 8inespressa incolpevolmente) di reddito

  16. Ma se mio padre si e licenziato.io che vivo ancora con i miei genitori.sono costretta a mantenerlo?

  17. Buongiorno io sono un padre separato e divorziato legalmente ho 1 figlio di anni 22 che lavoro come aaprendista per un auto scuola 3 h al giorno 350 euro mensili.Io mi sono risposato e ho 2 figli di anni 7 e anni 1 mia moglie ha dovuto dare le dimissioni per giusta causa in quanto non percepiva lo stipendio.Il mio stipendio e’ di 1400 euro mensili devo pagare 600 di mutuo 400 passare come assegno mantenimento 100 euro fisse di scuola da sett. 100 euro asilo bambina di 1 anno in piu’ spese condominiali luice gas auto ecc ecc.mi sono rivolto ad un avvocato per una riduzione e annullamento ass. mant. il 26 giugno avremo la causa.Secondo lei riusciro alla diminuzione o all’annullamento per l’assegno? dimenticavo mio figlio ha rifiutato un posto di lavoro x 6 ore al conservatorio di milano come barista.
    grazie

  18. dalla separazione coniugale devo un assegno di mantenimento ad una figlia che oggi ha 43 anni. Nel 1993 ha lavorato(lavoro indeterminato e contributi) ma me lo ha nascosto; ha abbandonato il lavoro dopo poco tempo volontariamente; ha dedicato il suo tempo a fare esposti-denunce… contro il padre; è rimasta totalemnte inattiva nella ricerca di altro lavoro. Vorrei iniziare una richiesta di fine assegno, ma il costo per me, pensionato e 75enne, è condizionante, con il rischio di una magistratura che tutela i figli, anche se fannulloni, che hanno risolto il problema lavorativo pesando sui genitori fino all’ultimo istante di vita (prossimo). Vorrei interrompere l’assegno senza ricorso al Giudice, ma sarei sicuramente “condannato”, potrei difendermi da solo, ma la legge non me lo permette. Leggo che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro .. dei padri, perché i figli hanno capito che la “patria del diritto” concede loro anche “privilegi” inammissibili e contro il “diritto” del genitore, che ha solo e sempre “doveri”, fino al suo spirare.Esiste una classifica di padri obbligati all’assegno di figli maggiorenni? Credo che io sarò il primo e continuerò ad incrementare il mio guiness!
    Ringrazio la nsotra illuminata Legge e ancor più illuminata Magistratura.

  19. Sono un papà di 60 anni che per ben 24 anni dall’annullamento del matrimonio verso l’assegno di mantenimento a mio figlio che ora ha 26 anni. Lavora presso un ufficio par-time con la qualifica di fattorino da ben 7 anni con contratto indeterminato. Sia sua madre (medico) che io ci siamo risposati, lei con un altro medico e un figlio loro.
    Mia moglie e mio figlio sono a mio carico, mia moglie di 54 anni non può lavorare in quanto mio figlio ha una invalidità del 69% e legge 104/92 quindi impossibilitatai a lasciarlo solo. Io guadagno sui 2.350.00 ( non tutti i mesi) di cui ho spese per solo mio figlio psicologa, ippoterapia 560.00 euro, 200.00 euro gas con riscaldamento, 40.00 euro luce, 348 euro rata macchina ( serve a mia moglie per fare tutti i giorni ben 150Km in quanto i servizidi trasporto non esistono per psicoterapia e
    ippoterapia per mio figlio 16 anni)350.00 euro benzina, 100.00 euro amministrazione, 300.00 euro per spese personali in quanto mi trovo fuori a lavorare e torno alla sera, 650 euro di vitto e casa di proprietà. Spesa totale mensile 2.54800 euro ca. al mese.
    Devo passare un assegno di 315.00 euro al mese di mantenimento all’altro figlio che come già detto vive con la madre e marito di lei, lavora e benchè lavora da 7 anni solo da tre mesi non glili passo più in quanto in diofficoltà economica. Ho già dovuto vrndere una casa per venire ad abitare in una più piccola e quindi meno spese e se gliela ho fatta a passare l’assegno a mio figlio è perchè ho preso i soldi dal risparmio di diversità dell’acquisto di questa nuova casa. Quali passi posso fare in merito? La ringrazio

  20. DA RICERCHE ASSUNTE EST EMERSO CHE LA SENTENZA, CITATA NEL VOSTRO ARTICOLO, n.10894/04 TRATTA TUTT’ALTRA MATERIA. PROBABILMENTE AVRETE FATTO UN ERRORE DI TRASCRIZIONE. PERO’ DESIDERO SAPERE SE L’ORIENTAMENTO GIURISPRUDENZIALE ESISTA VERAMENTE O NON ESISTA, CIRCA L’ESCLUSIONE DEL FIGLIO MAGGIORENNE VENTITREENNE CHE NON ABBIA PROSEGUITO GLI STUDI. ATTENDO CON ANZIA, DISTINTI SALUTI. CAV. ELIO BUCCHERI.

  21. Salve sono separata da’ circa 8 anni e’ dall mio ex percepisco un mantenimento x mio figlio adesso mio figlio a settembre compie 18 anni io sono disoccupata e il mio ex minaccia che arrivato all compimento Dell diciottesimo anno di nostro figlio mi dice che da’ settembre non invia più’ mantenimento preciso che’ lui è possessore di vari appartamenti da cui lui beneficia degli affitti può’ farlo e lasciarci così alla fame x che a sposato unavrumena

  22. Mi chiamo Gessica, ho 23 anni e vorrei tanto chiarirmi le idee grazie al vostro aiuto!
    Premetto che sono una studentessa universitaria e non lavoro. A causa di un’evidente incompatibilità di carattere con i miei genitori, ho dovuto cambiare residenza per concentrarmi sugli studi, vivendo tutt’ora ospite a casa del mio ragazzo, purtroppo disoccupato o lavoratore occasionale.
    Il mio stato famiglia è composto soltanto da me (il mio ragazzo non è incluso in esso), quindi risultiamo conquilini.
    L’avvocato dei miei genitori, durante le pratiche per la loro separazione, ha dichiarato che, per legge, non ho diritto ad un assegno di mantenimento, perchè convivo con un uomo che dovrà occuparsi della sottoscritta. Inoltre, hanno firmato per un accordo in cui si impegnano a pagare l’università ed eventuali spese mediche ma, nel caso decidessi di andare a vivere con uno di loro, sarebbero bendisposti a concedermi anche un assegno di mantenimento che altrimenti non potrei avere.

    Vorrei capire se, il cambiamento di residenza e il mio stato famiglia, bastino a non ricevere un assegno di mantenimento, dato che la mia situazione economica non è certo delle migliori!

    Ringraziando anticipatamente, porgo
    cordiali saluti
    Gessica

  23. La maggior età e il venir meno della convivenza per scelta e non per ragioni di studio, fa venir meno il diritto al mantenimento a carico dei genitori.

  24. Buongiorno, da poco ho avuto una sentenza di mantenimento figlie(non essendo sposato) che ammonta a 350 euro per entrambe.Premetto che abbiamo tutti e due un lavoro nel pubblico impiego con il medesimo stipendio di 1700 euro.
    La casa familiare è stata concessa alla madre e io posso vedere le figlie solo a weekend alterni e un giorno alla settimana con pernotto.
    Sulla casa grava un mutuo di 20 anni da 1000 euro al mese che è sempre stato pagato al 50% da entrambi, ora mi chiedo visto che sono obbligato a versare mensilmente l’assegno di mantenimento di 350 euro, sono anche obbligato a pagare la mia parte di mutuo?
    Ringraziando anticipatamente, porgo
    cordiali saluti.
    Massimo

  25. Giovanni Iozzi scrive:
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    Sono un papà di 60 anni che per ben 24 anni dall’annullamento del matrimonio verso l’assegno di mantenimento a mio figlio che ora ha 26 anni. Lavora presso un ufficio par-time con la qualifica di fattorino da ben 7 anni con contratto indeterminato. Sia sua madre (medico) che io ci siamo risposati, lei con un altro medico e un figlio loro.
    Mia moglie e mio figlio sono a mio carico, mia moglie di 54 anni non può lavorare in quanto mio figlio ha una invalidità del 69% e legge 104/92 quindi impossibilitatai a lasciarlo solo. Io guadagno sui 2.350.00 ( non tutti i mesi) di cui ho spese per solo mio figlio psicologa, ippoterapia 560.00 euro, 200.00 euro gas con riscaldamento, 40.00 euro luce, 348 euro rata macchina ( serve a mia moglie per fare tutti i giorni ben 150Km in quanto i servizidi trasporto non esistono per psicoterapia e
    ippoterapia per mio figlio 16 anni)350.00 euro benzina, 100.00 euro amministrazione, 300.00 euro per spese personali in quanto mi trovo fuori a lavorare e torno alla sera, 650 euro di vitto e casa di proprietà. Spesa totale mensile 2.54800 euro ca. al mese.
    Devo passare un assegno di 315.00 euro al mese di mantenimento all’altro figlio che come già detto vive con la madre e marito di lei, lavora e benchè lavora da 7 anni solo da tre mesi non glili passo più in quanto in diofficoltà economica. Ho già dovuto vrndere una casa per venire ad abitare in una più piccola e quindi meno spese e se gliela ho fatta a passare l’assegno a mio figlio è perchè ho preso i soldi dal risparmio di diversità dell’acquisto di questa nuova casa. Quali passi posso fare in merito? La ringrazio

  26. salve.
    sono separato dal 1989, do’ il mantenimento a nome della mia ex per la figlia che a marzo 2014, compie 26 anni. Pultroppo, non ho e non posso avere notizie della sua situazione, (se lavora, se sposata, se convivente) mi e’ impossibile sapere. Adesso sono in pensione e il mio vecchio datore di lavoro, (amministrazione Difesa) mi aveva detto che dovevo dare il mantenimento fino al compimento del 26 anno. potreste darmi delle delucidazioni in merito e, se e’ cosi’, cosa devo fare.?

  27. Salve.
    Sono un papà divorziato ed ho un figlio diciottenne studente, lavoratore saltuario, che percepisce da me il mantenimento mensile (più la metà delle spese mediche e scolastiche). Recentemente è deceduto il genitore affidatario e di comune accordo si è deciso di lasciare la casa dov’erano in affitto e di stabilirsi dalla nonna materna, almeno finchè finisce la scuola. Non essendo ancora economicamente indipendente so che devo continuare a mantenerlo, ora in toto… Le domande sono: 1) “l’eredità” lasciata dalla mamma, non fa reddito? 2) devo continuare a versare l’assegno di mantenimento così come imposto dal tribunale o basta coprire le sue spese e soddisfare le sue esigenze?
    Grazie per le risposte.

  28. Scusatemi ma ad esempio mio padre si e licenziato dal suo posto di lavoro e da la colpa a mia madre visto che lei vuole separarsi. Io sono obbligata a mantenerlo? A ma non sembra giusto. E da anni che mantengo la famiglia e ora ho 25 anni.cosa devo fare?

  29. una volta cessato il regime di convivenza e acquisito un proprio reddito viene meno il diritto dei figli al mantenimento e residua solo quello ai cd alimenti, cioè quanto necessario ai generi di prima necessità in caso di totale perdita di reddito.
    domanda allora vuol dire che bisogna mantenere i figli al 50%
    ogni genitore ?

  30. Ho 32 anni sono invalido al 75% percepisco una pensione d 286 euro e frequento l universita.mai lavorato.vivo in famiglia e cn quei soldi mi devo cm dire mantenere anche per il cibo.visto che raramente c arrivo e creo scontri e disaccordi pur exendo stato cresciuto da piccolo da un padre adottivo ora in pensione,ho diritto ad exer trattato cm un figlio biologico e percio mantenuto anche da lui exendo disabile o no?se si da chi mi devo rivolgere?grazie

  31. Ho 32 anni sono invalido al 75% percepisco una pensione d 286 euro e frequento l universita.mai lavorato.vivo in famiglia e cn quei soldi mi devo cm dire mantenere anche per il cibo.visto che raramente c arrivo e creo scontri e disaccordi pur exendo stato cresciuto da piccolo da un padre adottivo ora in pensione,ho diritto ad exer trattato cm un figlio biologico e percio mantenuto anche da lui exendo disabile o no?premetto che ho una sorella d 25 anni figlia sua anche lei disoccupata e studentessa e fatta mantenere da loro.

  32. Salve, sono un genitore separato, ho 47 anni e ho due figlie gemelle di 21 anni, sino ad oggi ho sempre erogato l’assegno di mantenimento che consensualmente abbiamo stabilito con aumento istat, ma adesso le cose si complicano perche’ senza nessuna discussione o valutazione di eventuali costi, le ragazze si sono iscritte all’universita’ e questo comincera’ a far non quadrare il mio bilancio che e’ basato su una pensione di invalidita’ a causa di una malattia genetica, difatti sto erogando come asegno di mantenimento la mia pensione ed io vivo con quel poco che mia nuova moglie puo’ fare, inoltre e’ arrivata una bimba che adesso ha 6 mesi. Mi chiedo se la legge riesce a valutare anche situazioni limite come queste dove pur non negando l’assegno di mantenimento devo partecipare a spese e costi universitari e pure ad un neonato, mi chiedo in tale situazione cosa dovrei fare ?

  33. 43 anni, separato da 10 anni con figlio ora diciotenne. Siccome sto valutando di chiedere il divorzio, sarei grato se qualcuno mi potesse dire se posso chiedere la riduzione o la revoca dell’assegno mensile di €.500,00 che corrispondo mensilmente per tutti e due (ex e figlio)in considerazione del comportamento da parte di mio figlio. Nello specifico: non ha continuato gli studi (licenza media presa nei corsi serali), va bene che ha appena compiuto i 18 anni, ma non sta facendo nulla per trovarsi una occupazione, anzi so per certo che in due occasioni ha avuto problemi con la giustizia (posso capire lo stato d’animo di un ragazzo che ha vissuto una situazione di disagio, collegato alla separazione dei genitori), ma come posso tutelarmi o meglio tutelare l’interesse delle mie due bambine 8 e 4 anni avute dalla mia nuova compagna? Grazie per la vostra cortese attenzione.

  34. Da divorziato ho sempre versato l’assegno di mantenimento periodico, solo per mio figlio. Ora è maggiorenne, diplomando, e lavora saltuariamente. Sua madre è morta e lui vive, per sua scelta, con la zia. Quindi io non sono più divorziato? Gli passo volentieri il corrispettivo del mantenimento a titolo di paghetta settimanale. Faccio bene?
    Quando sarà indipendente dovrò comunque andare a dimostrarlo in tribunale?
    Grazie per la risposta.

  35. Separato dal 95. Dal 2002 al 2006 non ho potuto
    versare l’assegno di mantenimento ai figli causa un lavoro di 12 ore settimanali. Dal 2006 a tutt’oggi, considerato che le ore lavorative sono aumentate a 36 settimanali la quota per il mantenimento viene sottratta direttamente dallo stipendio. Ora l’ex moglie che ha sempre lavorato con uno stipendio intero e con l’assegno dei figli a suo carico mi chiede 20.000 euro di risarcimento, nonostante un figlio ha compiuto diciotto anni in questi mesi e la figlia più grande di 23 anni lavora e percepisce un ottimo stipendio da tre anni.
    Cosa posso tutelarmi.
    Grazie per la risposta

  36. Buonasera,sono separato e divorziato da 20 anni.Mia figlia che oggi ne ha quasi 21,sino all’età di 15 anni ha vissuto con la madre a Milano che nel frattempo si era risposata ed aveva avuto altri figli.ho sempre pagato l’assegno di mantenimento pari ad euro 234.Da considerare che ho pagato per svariati anni 370 euro per entrambi sino a quando la mia ex moglie non si è risposata,anzi per 5 anni mi è stato tenuto nascosto,vivendo in due citta distanti 600 Km edn ho continuato a pagare entrambi.Poi all’improvviso mia figlia per dichiarazioni effettuate alla Polizia è stata messa in una comunità,dichiarazioni poi ritirate dopo anni.Nel frattempo,si era ritirata dalla scuola,ha lavorato in diversi periodi anche guadagnando 1250 euro al mese.Si è riuscita a bruciare 6000 in quattro mesi tra fumo,( canne ) e viaggi.Da premettere che è sempre stata incline alle regole che vi sono in ogni famiglia.Alla comunità gli avevano dato un monolocale che divideva con un’altra ragazza doven non pagava né luce né acqua né gas e neppure l’affitto,questo dopo aver compiuto i 18 anni.Poi,ad aprile di quest’anno,ha deciso di trasferirsi da me,che nel frattempo comunque gli avevo continuato a versare l’assegno di mantenimento tramite vaglia postali.Ad Aprile io e mia moglie,nonostante non fosse la figlia gli abbiamo aperto la porta di casa ed offerto tutto quello che potevamo.Da premettere che si è presentata a casa,non da sola ma con la sua compagna o fidanzata e noi per non rimandarla nello squallore in cui viveva,abbiamo accettato.Ancora una volta vi ho rimesso dei soldi per aiutare la sua compagna circa 250 euro in quanto rumena e priva di un posto dove andare per documenti varii inerenti al suo status( apolide )A maggio mi sono dato da fare e grazie ad amici gli ho trovato un posto in un bar con relativo contratto per due anni,in quanto barista,e percepisce uno stipendio di 700 euro.A luglio si lascia con la sua compagna ed ad ottobre,nonostante i nostri sforzi sia fisici che psicologici nel cercare di capirla,è andata via ad abitare a casa di un sergente dell’aviazione dove dice che paga 250 euro a nero in quanto questi non può affittare la stanza in quanto ha comprato casa con un mutuo e per i primi cinque anni,non può affittare.Come ciliegina sulla torta,dopo due mesi che era da me,mi ha chiesto di andare a riprendere il suo cucciolo di cane,una lupetta femmina e che lavorando ci avrebbe pensato lei,promessa ancora una volta non mantenuta,lei è andata via ed il cane per evitare che fosse abbandonato presso un canile…..giocoforza ce lo siamo tenuti noi….ora il cane pesa 30 Kg.Per il periodo che è stata da me…..non gli ho dato l’assegno….in quanto è arrivata con pochi indumenti…..per non parlare delle spese che il cane ha comportato è che ho dovuto pagare io…..veterinario e quant’altro.Ora….lei è presso quest’appartamento…..non so che fa…..so che ha ripreso gli studi serali…..non posso domandargli nulla in quanto la vede come un invasione della sua pryvaci……si vive nella stessa città ma è come se non esistessi come padre……mia moglie a causa sua è andata in depressione in quanto ha veramente fatto tanto per lei…….devo riprendere a passargli l’assegno di mantenimento pari ad euro 234? Da premettere che nessuno gli ha detto di andare via…..anzi abbiamo anche affrontato delle spese per comprare la sua stanza…..visto che voleva rimanere da noi,come possso tutelarmi visto che ora che è distante e và daccordissimo con la madre,madre che dopo le affermazioni fatte e poi ritirate,per tutelare la sua famiglia ed il suo compagno non la ha voluta più in casa? è giusto che continui a pagare nonostante i nostri sforzi,miei e di mia moglie?Grazie per l’eventuale risposta

  37. Ho 45 anni e ho un’invalidità del 75% ed ho vissuto per circa 30 anni con i miei prozii…visto che mia madre quando avevo 2 anni è andata via e mio padre se ne è fregato e mi ha “dato ” ai miei prozii. Ho lavorato per 13 anni, poi ho avuto problemi di salute con dipendenza da farmaci..sono entrata in mobilità volontaria e mi sono licenziata nel 2005 anche per avvicinarmi alla mia prozia che nel frattempo si era spostata. Ora dopo un percorso con i servizi sociali, nonostante sia iscritta al sild dal 2011, e avendo fatto mille richieste di lavoro…testimoniabili…non trovo lavoro…, ho avuto la casa del comune con richiesta di emergenza abitativa e percepisco una pensione di circa 278 euro mensili. Mio padre (65 anni) ha un attività commerciale e percepisce direttamente una pensione di 2000 euro mensili di sua madre (mia nonna) oltre ai proventi dell’attività ed alla pensione di invalidità pari alla mia. Posso chiedere a mio padre un

    assegno di ..aiuto? Grazie

  38. Sono invalido totale, possono i genitori cacciarli da casa e SONO costretto a Sottostare al volere dei miei fratelli altrimenti vittima di ricatti
    Grazie

  39. BUONA SERA , LAVORO PER MIO PADRE HO 40 ANNI ,PAGO LE DICHIARAZIONI DI REDDITO MA NON VENGO RETRIBUITA DEGLI UTILI. HO CHIESTO SPESSO NOTIZIE MA A QUANTOPARE LE MIE RICHIESTE NON SONO COMPRESE ORA SICCOME NON NE’POSSONO PIU’ DELLE MIE CONTINUE RICHIESTE VOGLIONO ALLONTANARMI DA CASA.

  40. Dopo mesi non ho ancora ricevuto risposta al mio precedente quesito, che ora ripropongo.
    Da divorziato ho sempre versato l’assegno di mantenimento periodico, solo per mio figlio. Ora è maggiorenne, diplomando,
    e lavora saltuariamente. Sua madre è morta e lui vive, per sua scelta, con la zia. Gli passo volentieri il corrispettivo
    del mantenimento a titolo di paghetta mensile.
    Le domande:
    1) Visto che non sono più divorziato, ma vedovo, sono comunque obbligato a continuare a versare quanto stabilito nella sentenza di divorzio?
    2) Se si, quando mio figlio sarà indipendente dovrò comunque andare a dimostrarlo in tribunale?
    Attendo ancora una Vs risposta, anche in privato.
    Grazie.

    1. Il mantenimento a suo figlio è dovuto anche se ha perso l’altro genitore, anzi generalmente aumenta il carico su quello superstite. Al raggiungimento di indipendenza se suo figlio non è d’accordo sulla revoca di mantenimento concordata tra voi, dovrà rivolgersi al tribunale per non esporsi a eventuali rivendiche successive.

  41. La figlia del mio compagno, 26 enne, è andata a vivere con un ragazzo, che voglia di lavorare zero, lei fa un part time e continua a chiedere gli alimenti,hanno una macchina nuova di zecca, un cane e stanno in questa casa da 2 anni, omettendo il fatto che convive, io ho le prove che invece dice il falso, ci sono gli estremi per terminare il mantenimento? Grazie

  42. mi sono licenziato dal lavoro..e son separato la legge mi dice che devo dare..un totale di liquidazzione alla mia ex consorte..ho dato quello che la legge mi diceva..adesso percepisco un fondo..lavorativo(mobilita)’..per 4 anni ricevo questo fondo ..sono tenuto a dare anche da questo fondo dei soldi?adesso vivo fuori all’estero..e la sede da dove percepisco questo fondo mi ha bloccato i versamenti dei soldi mensuali..lo possono fare? cosa dice la legge italiana a proposito..i miei figli son maggiorenni e attualmente non lavorano devo dare dei soldi da questo fondo ?..io attualmente non faccio nessun lavoro..percepisco solo la mobilita..

  43. Salve,
    Ipotizzando che il diritto di mantenimento verso il figlio viene meno, dal momento che rientra tra i vari casi da voi descritti, come si può concretamente procedere per mandare via di casa questo figlio che evita il rapporto con i genitori chiudendosi in camera? I carabinieri non possono far niente come dicono? Gli assistenti sociali lo stesso? Esiste o no in ITALIA una concreta risoluzione a questo quesito? Qualcuno di veramente competente saprà qualcosa a riguardo, o no? Grazie.

  44. salve sono un uomo di 44 anni o sostenuto mia figlia fino alle scuole dell obbligo ( superiori) attualmente guadagno 9ooE gli passo 200E x il mantenimento, vuole andare all’università. io sono obbligato a pagare la metà delle spese anche se non posso? grazie

  45. Salve è dall’anno 2000 che sono separato e dal 2010 legalmente divorziato. Ho una figlia con la mia ex moglie di 20 anni, pago regolarmente il mantenimento. Volevo chiederLe visto che mia figlia ha finito gli studi ed è rimasta incinta all’età di 18 anni ed il suo ex compagno gli paga gli alimenti per il figlio.
    Premetto che la figlia vive con la suo figlio dalla madre e da quel che mi risulta non lavora e,è da un anno che non mi vuole più vedere, domanda, posso fermare gli alimenti ?

  46. Buon giorno.
    Mentre ero divorziato ho sempre versato il mantenimento, come previsto solo per mio figlio. Ora sua madre è deceduta. Lui è maggiorenne, ha ultimato gli studi, è nel pieno possesso delle sue facoltà, vive per sua scelta con i parenti della mia ex, lavora anche se credo saltuariamente, e purtroppo con me ha interrotto ogni tipo di rapporto. A ragion di ciò, ho deciso di cessare di mantenerlo. A cosa posso andare incontro?
    Grazie per la risposta.

  47. salve dovrei compilare l’autocertificazione dello stato di famiglia dato che mio figlio è diventato maggiorenne, volevo sapere ma devo inserire anche lui nell’autocertificazione?grazie

  48. Salve sono disperato perchè ormai ho perso il lavoro da oltre tre anni ,malgrado i mie svariati tentativi di ritrovarne uno ,ormai ho 51 anni ,non sono più riuscito a trovarne. Ho un figlio di 23 che ormai si è reso irreperibile da circa due ,al quale io passo

    QUALCUNO PUO’ RISPONDERMI VI PREGO SONO DISPERATO

    un mantenimento obbligatomi dal tribunale di 300€ mensili. Non so cosa faccia nella vita in quanto alle mie molteplici raccomandate non risponde lo lasciato che diceva di essere iscritto all’ università di cui però non mi ha fornito mai prova.La mia liquidazione è finita ed io dal mese prossimo non solo non so come vivere inoltre dovrei onorare il mantenimento. So che voi non avete la bacchetta magica ,ma vi chiedo gentilmente di darmi qualche idea per poter affrontare il problema anticipatamente vi ringrazio Antonio

  49. Salve percepisco il mantenimento da mio padre .. Ma il mio datore di lavoro mi vuole inquadrare partime Mi spetta comunque qualcosa da parte di mio padre?

  50. salve, io sono un uomo di 48 anni ho perso il lavoro 2 anni fa, ogni tanto trovo qualke giornata da fare ma proprio di raro x cui nn sono in grado di mantenermi nonostante la volonta’ di lavorare,la mia domanda e’ questa:puo’ mia mamma togliermi di casa essendo disoccupato? no0nostante collaboro alla met’ delle bolette e del mangiare x me..io nn riesco solamente a pagare la meta’ dell ‘affitto..lei mi minaccia ke lascia la casa e va da mia sorella lasciandomi fuori di casa se nn vado via subito…in attesa di risposta i miei cordiali saluti

  51. Salve sono disperato perchè ormai ho perso il lavoro da oltre tre anni ,malgrado i mie svariati tentativi di ritrovarne uno ,ormai ho 51 anni ,non sono più riuscito a trovarne. Ho un figlio di 23 che ormai si è reso irreperibile da circa due ,al quale io passo

    QUALCUNO PUO’ RISPONDERMI VI PREGO SONO DISPERATO

    un mantenimento obbligatomi dal tribunale di 300€ mensili. Non so cosa faccia nella vita in quanto alle mie molteplici raccomandate non risponde lo lasciato che diceva di essere iscritto all’ università di cui però non mi ha fornito mai prova.La mia liquidazione è finita ed io dal mese prossimo non solo non so come vivere inoltre dovrei onorare il mantenimento. So che voi non avete la bacchetta magica ,ma vi chiedo gentilmente di darmi qualche idea per poter affrontare il problema anticipatamente vi ringrazio Antonio

  52. Salve,avvocato. Se possibile avrei due informazioni da chiederle. La prima : io e mio fratello,entrambi disoccupati, viviamo con nostra madre disabile al 100%. Mio fratello ha problemi a trovare lavoro anche perchè non ha la patente. Io ho dovuto rifiutare 4 lavori come badante convivente poichè devo assistere mia madre che necessita di giorno e di notte (padella x pipì). Siccome siamo 7 figli,che “grazie” a me stanno a casa tranquilli,avrei diritto a chiedere un minimo compenso mensile, visto che, se andassi a lavorare via dovremmo pagare tutti una badante ed io in questo modo potrei ovviare ad alcune mie normali esigenze?
    La seconda: mia madre percepisce € 1008,00 mensili, 504 reversibilità e 504 assegno di accompagnamento ( ma tra bollette e medicine non si arriva a metà mese). Con questo reddito ho/ abbiamo diritto al gratuito patrocinio? Grazie in anticipo per una Sua eventuale risposta. Cordiali saluti.

  53. Salve sono invalido civile disoccupato sono in fase di separazione 2/bambini lei lavora contratto determinato /infermiera non posso lavorare per ragioni di salute casa in affitto 350euro mese dovrei versare alimenti per i bambini se quanto piu o meno oppure lei darmi qualcosa per alimenti io mangio alla caritasdopo 20anni di matrimonio in regime di separazione dei beni se in caso futuro potrebbe attaccare la nuda propieta’di beni

  54. Io mi trovo in questa brutta situazione. Ho 33 anni appena compiuti, disoccupato e mi mamma mi vuole cacciare di casa.. Io sto cercando lavoro come un disperato mandando corriculum dappertutto. Mia mamma è sposato con un altro uomo, io ho sempre vissuto con mio padre e quando si è ammalato ho dovuto lasciare il lavoro, quindi andai da mia madre e anche aiutandoli in casa. Andate nel bosco a fare la legna o aiutarlo a ristrutturare il tetto X rendermi utile oltre. A cercare lavoro vogliono cacciarmi di casa… Io non so dove andare… Non ho nessuno che può aiutarmi…. Se faccio azioni legali otterrei qualche risultato? Ripeto non sono un fannullone…. Ma se non ho possibilità di lavorare non ci posso fare nulla..

  55. Mio figlio maggiorenne ha la residenza con me da quando ci siamo separati e il padre ha sempre dato assegno di mantenimento ora il ragazzo è dal lunedi al venerdì in un’altra città per finire il liceo il padre lo mantiene dando a lui il necessario per vivere in quanto alloggia in casa della sua attuale compagba la mia domanda è ma l’assegno di mantenimento non deve continuare a darlo a me visto che fa parte del mio nucleo ? Premetto che così facendo risparmia molto sono due anni che fa così

  56. Ho 66 anni sono invalido civile e ricevo ogni mese 900 euro,sono paralizzato e vivo con la mia madre di 92 anni invalida civile anche pensionata…e abitiamo in una casa in affitto .3 anni in fa sono riuscito a fare la separazione e da mia volontà ho deciso di dare un assegno di mantenimento a mia figlia che adesso ho 27 anni e ha finito gli studi..fin questo anno non avevamo per fortuna bisogno per tante ore della badante perché era la mia mamma che mi aiutava adesso anche lei e mobilitata a letto e ci servono badante giorno e notte….sono obligato comunque pagare il mantenimento di 400 euro al mese a mia figlia? Se no? Come si fa a non pagarlo?

  57. Salve sono un disabile per amputazione avambraccio sx e percepivo una rendita inail di 787 euro. La mia domande é un giudice puo decidere per mantenimento dei figli minori lasciarti con soli 234.11 cen? E se e possibile fare una revisione dell assegno perche oggi dopo 3 anni che sono lasciato mi sono fatto una famiglia di fatto e con a carico un minore dei minori di 13mesi e sono anche disoccupato? Nell attesa vi porgo i miei piu cordiali saluti grazie

  58. Buongiorno.
    Mio figlio maggiorenne mi ha fornito l’autocertificazione dove dichiara che lavora e non non vuole più gravare sui genitori. Appunto, lavora , ha aperto la P.iva nel 2016, iscritto all’enasarco. Oltre a circa 400€ mensili fisse ha la percentuale sulle vendite. All’epoca quando era ancora minore , La sentenza di affidamento e mantenimento da parte mia è stata affidata alla Madre, la quale mi ha nascosto che il figlio percepisce un reddito ed inoltre è intestatario di un immobile. Però adesso si è resa disponibile ad annullare la sentenza con l’autocertificazione. Forse teme che io possa chiedere gli arretrati non spettanti?
    Grazie per la risposta.

  59. Buongiorno, sono un genitore divorziato che passa gli alimenti a due figli, una di 25 anni e l’altro di 19. La grande da circa un anno vive e lavora a Valencia in Spagna come cameriera e da allora sarà andata a Napoli dalla madre circa 2 volte. La madre pretende gli alimenti anche per la ragazza e nega che lei sia in spagna con un contratto di lavoro. Il più piccolo, frequenta il liceo scientifico con scarsissimi risultati ha perso un anno nonostante le spese sostenute per lezioni private , l’anno scorso ha abbandonato lezioni private e liceo giustificandosi che doveva trovarsi un lavoro perchè “ha una macchina da mantenere” e lavora a nero nella fabbrichetta dello zio insieme a sua madre che percepisce invece circa 2000 euro al mese. All’epoca della separazione il giudice stabilì un assegno di mantenimento per i figli, allora minori di 300 euro ciascuno piu spese mediche, per attività sportive ecc. Io non potendo più lavorare a Napoli sono andato a vivere a Treviso ormai da 14 anni dove mi sono risposato dopo qualche anno e ho avuto un’altro figlio con la mia seconda moglie che adesso ha 5 anni. Inoltre all’epoca della sentenza la ex risultava in affitto e pagava 500 euro al mese, ora da diversi anni ha una casa di proprietà donata dai genitori, ha insegnato ai miei figli ad odiarmi e loro non mi rispondono al telefono, lei non mi da notizie e si guarda bene dal farmi sapere cosa combinano tranne quando si tratta di pagare e appena mi oppongo mi minaccia di portarmi in tribunale. Ora mi aveva detto per esempio, che quest’anno mio figlio avrebbe dato l’esame di stato da privatista e che c’erano delle spese di iscrizione da pagare ed io MOLTO SCETTICO comunque le ho dato l’ok. Qualche giorno fa invece mi manda le ricevute da pagare circa un’iscrizione ad un istituto paritario da 70 euro + una retta mensile da 220 euro da dividere in due. Non riesco a sostenere quest’altra spesa e le ho detto che l’assegno che le mando per mia figlia che sicuramente non glielo invia in Spagna, lo usi per pagare la retta scolastica.
    Tutte le informazioni che ho dei miei figli me le cerco io per vie traverse, loro con me non ci vogliono parlare, non so ancora perchè, detto questo vorrei un parere in merito al mio comportamento, se è legittimo oppure sto sbagliando e sono tenuto a pagare l’impossibile e anche se ci sono le condizioni visto che mia figlia vive all’estero e a quanto ho capito non ha nessuna voglia di tornare per chiedere una modifica dell’assegno.

    Fiducioso in una risposta ringrazio
    Rodolfo.

    1. Buongiorno, riteniamo ci siano i presupposti per la revoca del primo assegno e quantomeno modifica del secondo, ci può contattare per una prima valutazione gratuita sui possibili percorsi, tempi e costi.

  60. Buona sera,voglio esporvi il mio problema.mio padre e deceduto il 1999 abbiamo fatto la successione dei beni 3 appartamenti 2 locali commerciali ed 1 cantinato,mia madre fece la rinuncia sulla parte che ci spettava,gli eredi siamo 4 di cui io due sorelle ed un fratello.
    Casa che abito io dal 1989 sposato e tre figli era solo di mio padre,nel 2012 e venuta a mancare mia madre la seconda succesione fatta,io il 2012 acquistai casa altrove ma dopo tre anni sono ritornato nella vecchia che nel frattempo feci una mediazione obbligatoria per sciogliere i beni in comune,fu deciso di darmi questo appartamento piu una percentuale su un locale, mio fratello feci obbiezione dal notaio e non se fatto piu nulla.
    Dopo la mediazione obbligatoria la moglie di mio fratello va via di casa con la figlia di mio fratello e l’ho manda a chiamare vanno in causa il finale il giudice stabilisce un assegno di mantenimento di 250 ma mio fratello gli da 200 da 2 anni ed e disoccupato,la moglie fa richiesta per i spettanti soldi non percepito e si parla di ipotecare i beni in comunione ed sta per diventare esegutivo.
    Io voglio solo l’immobile dove risiedo cosa posso fare?

  61. Mi scuso ho dimenticato di dire la compagna la conosciuta dopo il deccesso di mio padre la figlia il 2004 si puo avale la legge sul immobile che era solo di mio padre senza aver conosciuto la compagna e la nipote.
    Parlo cosi perche anno avuto prima la figlia il 2004 e poi si sono sposati dopo il decesso di mia madre

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