Strage alla discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo: è disastro colposo

La discoteca Lanterna Azzurra, in realtà era un magazzino agricolo

Disastro Colposo aggravato, cosa cambia per le vittime

La Procura di Ancona, che indaga sulla morte dei 6 ragazzi, ed il ferimento di altre centinaia, avvenuta l’8 dicembre 2018 durante il concerto del trapper “Sfera Ebbastaa Corinaldo, ha elevato il livello delle contestazioni, ed ai reati di omicidio colposo e lesioni plurime aggravate, si aggiungono ora le accuse di falso ideologico in atto pubblico relative al rilascio delle licenze ed i controlli mai eseguiti, e soprattutto il terzo reato: DISASTRO COLPOSO AGGRAVATO, che coinvolge proprietari e gestori del locale, ma anche otto nuovi indagati (tra questi il sindaco Matteo Principi ed altri quattro componenti della Commissione di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dei comuni associati di Corinaldo e Castellone di Suasa, i vigili del fuoco e due consulenti esterni).

Le indagini degli inquirenti hanno difatti accertato che il locale, utilizzato come discoteca, fosse in realtà un magazzino agricolo.

Non solo il cambio di destinazione d’uso non era mai stato formalmente rilasciato, ma mancava il certificato di agibilità dell’immobile, che si trova in un’area urbanisticamente incompatibile con una destinazione d’uso a locale di pubblico spettacolo, e le caratteristiche tecniche delle vie di esodo e del sistema di areazione della “Lanterna Azzurra”, tali da garantire sicurezza per 871 persone, cioè il numero massimo ufficiale di capienza indicato nella licenza rilasciata dal Comune il 20 ottobre 2017, in realtà non erano mai state controllate, nonostante le 14 prescrizioni imposte dalla Commissione di vigilanza locale.

Come se non bastasse, la licenza del “Lanterna Azzurra clubbing” risulterebbe esser stata falsificata, prima dai consulenti dei proprietari dell’immobile nel 2014 e poi della Magic S.r.l. nel 2017, per gonfiare la capienza massima del locale che invece, secondo il consulente della Procura, poteva contenere al massimo 255 persone.

A conti fatti nella sala 1 della pseudo-discoteca, priva di agibilità urbanistica e di adeguate misure di sicurezza, quella notte c’erano più di mille persone a fronte di 255 possibili. Più di 5 volte il numero di capienza massima.

Da una parte quindi c’è chi dovrà rispondere della produzione di documenti falsi, dall’altra chi quei documenti non li ha mai verificati. Al fianco di chi ha venduto un migliaio di biglietti per un concerto che di fatto non esisteva, da tenersi in una discoteca che era un magazzino agricolo privo dei necessari dispositivi di sicurezza: lo scivolo e la scala a ventaglio non erano a norma, il punto di raccolta “S3” non era sufficientemente illuminato e non aveva le segnalazioni dell’uscita di emergenza, le due balaustre («di fattura artigianale e in stato di ossidazione avanzata, inglobate in vegetazione rampicante») non erano idonee a sopportare le sollecitazioni delle azioni di spinta, derivanti da un rapido deflusso del pubblico in situazioni di esodo urgente.

La nuova contestazione del reato di disastro, allora, è fondamentale per chiamare in causa tutti i responsabili, assieme agli enti e società di cui questi facevano parte,  e garantire a tutti i ragazzi di essere a pieno titolo parte offesa dai reati ed ottenere giustizia, anche attraverso un adeguato risarcimento del danno.

Difatti, a differenza del reato di lesioni personali – procedibile a querela di parte – il reato di disastro colposo è procedibile d’ufficio, quindi tutti i ragazzi che erano nella discoteca, anche coloro che non avevano sporto querela nei tre mesi dal fatto, sono legittimati a costituirsi parte civile nel processo penale che seguirà alla chiusura delle indagini.

I nuovi 8 indagati, ad aggiungersi ai 10 già iscritti subito dopo i fatti, sono chiamati tutti a rispondere dei reati contestati a vario titolo, compreso il disastro colposo aggravato.

IL SEQUESTRO PREVENTIVO DEL LOCALE DISCOTECA e STATO INDAGINI

La Procura di Ancora, dopo aver messa da subito i sigilli ai locali con funzioni probatorie (cioè al fine di impedire la modificazione dello stato dei luoghi e garantire le indagini e raccolta di indizi da parte degli inquirenti), ha ora chiesto e ottenuto il sequestro preventivo della finta discoteca. I proprietari del locale avrebbero in effetti anche potuto avanzare una richiesta di dissequestro del locale, tornando ad organizzare feste o concerti, mentre oggi, grazie alla misura cautelare reale firmata dal Gip, è stato definitivamente impedito che la “Lanterna Azzurra” possa riaprire al pubblico perché, in queste condizioni, è altissimo il pericolo che si consumino gli stessi reati.

Il 31 maggio 2019 si terrà una convocazione per esami tecnici irripetibili sugli smartphone e tablet sequestrati agli indagati e su incarico di alcune famiglie, nomineremo il nostro consulente di parte per verificare i dati raccolti dalla Procura. Riteniamo che l’accertamento informatico sia importante per poter entrare nel caso, avere una parziale discovery delle prove ed informazioni raccolte dai PM e stare al passo con le indagini.

Un altro elemento di particolare significato sono tutti i documenti urbanistici ed amministrativi, che potremo esaminare una volta acquisiti ex art. 415 bis al termine della fase di indagini preliminari.

QUALI DANNI e CHI HA TITOLO AL RISARCIMENTO

Nel caso di specie si possono profilare molteplici voci di danno potenziale, al di là dei casi di lesioni vere e proprie e delle sfortunate famiglie che hanno subito una perdita.

In molte famiglie, di fronte alla morte di 6 ragazzi, sin da subito hanno dignitosamente deciso di non avanzare richieste di danni, non presentando alcuna querela ed evitando di partecipare al procedimento penale per non intralciare le indagini:

  • danno morale, identificabile nel patema d’animo o nella sofferenza interiore subiti dalla vittima dell’illecito, ma anche dai suoi familiari conviventi;
  • danno esistenziale, consiste in quel danno che comporta un peggioramento della qualità della vita, riconducibile a un danno non alla salute psico-fisica ma, piuttosto, ai valori dell’esistenza del danneggiato, determinato ad es. dalla sofferenza causata dal mutamento nelle proprie abitudini successive al disastro.
  • danno biologico, consiste nella lesione dell’interesse, costituzionalmente garantito, all’integrità psico-fisica della persona, e che potrà essere accertato mediante una apposita perizia medica. In particolare, al di là ed oltre ad eventuali lesioni alla persona, subiti nella calca durante la fase di esodo o da intossicazione dai fumi dello spray al peperoncino, attraverso il ns consulente medico-legale, somministreremo ai ns assistiti un test psichiatrico (CAPS DSM-V) al fine di accertare se i fatti di reato abbiano causato un vero e proprio danno psichico determinato dalla sofferenza e dal patema d’animo subito, concretizzandosi in un disturbo da stress post traumatico (PTSD), conseguente alla partecipazione del soggetto ad un evento catastrofico;
  • danni punitivi, sul modello americano: oltre alla componente tipica del risarcimento del danno “compensativo”, questa richiesta di maxi-risarcimento assume una funzione punitiva e preventiva contro la commissione di altri reati simili, da parti di chi, confidando nella prevedibilità degli indennizzi, mantenga nelle proprie casse il profitto dell’illecito commesso attraverso il risparmio nelle dotazioni di sicurezza. A questo riguardo abbiamo condotto da anni un’aspra battaglia giudiziaria per il riconoscimento anche nel ns ordinamento a favore delle vittime dei d punitive damages, di derivazione statunitense con marcata funzione sanzionatoria e di deterrenza – al fianco di quella più classica compensativa – per far sì che il risarcimento sia non solo parametrato al danno patito dalle vittime, ma bensì calcolato anche in base alla gravità dei fatti e delle condotte, con funzioni di severa pena economica a scopo deterrente per le altre aziende del settore.

Al fine di richiedere i danni sopra elencati è necessario con urgenza raccogliere e conservare i dati, le ricevute, fatture e ricevute inerenti le spese sostenute ad es. per le trasferte ed i costi medici, anche qualora sia stato necessario avvalersi di un supporto psicologico.

COSA VI FORNIAMO

Siamo avvocati esperti nella tutela delle vittime dei disastri, il nostro pool legale offre assistenza legale e personale a 360 gradi non solo per ottenere il massimo risarcimento, attraverso un team di avvocati, esperti di diritto penale e di danno catastrofale, ma soprattutto al fine di fornire ad ognuno dei ragazzi e dei parenti una tutela personalizzata, prendendo in carico e gestendo in autonomia ogni aspetto della vicenda penale e risarcitoria, in un contesto particolarmente sensibile e doloroso come questo.

NO ALLA CLASS ACTION ed ASSOCIAZIONI CONSUMATORI

Per tali ragioni riteniamo che affidarsi alle molte Associazioni Consumatori che si sono proposte ed alla class action NON possa essere il percorso per una tutela adeguata e personalizzata, visto che questo tipo di azione civile cumulativa, subito suggerita da molti, è utilmente attivabile in caso di piccoli danni economici, omogenei e per un numero indifferenziato di soggetti. Al contrario, per esperienza maturata nell’assistenza prestata alle tante vittime nei grandi disastri, riteniamo che l’azione penale sia in questa vicenda quella da seguire come percorso privilegiato e che ogni singola posizione debba esser considerata come un caso a parte, oggetto di una analisi da parte dei legali e poi del giudice sul danno e lo stress subito da ciascuna persona, in base alla sua personalissima esperienza. I processi fin qui condotti a livello nazionale, ci hanno permesso di misurare sul campo quanto, senza tenere conto dei profili morali che sostengono la partecipazione al processo penale, si possa ottenere di più, anche economicamente ed in tempo più rapido – partecipando al giudizio penale ed avvalendosi degli atti di indagine e rilievi scientifici della Procura, piuttosto che lanciare un’incerta e indifferenziata azione civile o collettiva, affiancando i PM nelle indagini per individuare TUTTI i responsabili ed accertare i reati che sono il presupposto per la richiesta dei risarcimenti danni.

PROFILO DEL RESPONSABILE CIVILE E COMUNE E DEGLI ENTI DI CONTROLLO

La società organizzatrice degli eventi Magic S.r.l., da una prima valutazione risulta esser incapiente rispetto ai danni prevedibili e già indebitata. Questo elemento aveva fatto cedere il passo a molte famiglie, che hanno preferito non aggravare il monte risarcitorio a favore delle famiglie delle vittime; attualmente tuttavia, a seguito delle nuove contestazioni di reati penali anche al Sindaco del Comune di Corinaldo e soggetti preposti ai controlli, l’azione penale consentirà la chiamata dei responsabili civili, si possono aggredire i beni degli imputati (proprietari dell’immobile, titolare imprese che hanno falsificato i documenti per i permessi, etc.), e soprattutto coinvolgere nelle obbligazioni risarcitorie gli enti pubblici, commissioni di controllo e gli altri uffici preposti alle verifiche di sicurezza ed amministrative (mai effettuate) sulla struttura. In questo senso, sin dai primi incarichi ricevuti, abbiamo avviato una serie di indagini difensive per acquisire le consistenze immobiliari, contratti di locazione, documenti etc. al fine di approfondire tali profili sulla responsabilità di controllo, e non solo dal punto di vista civile. Da questo punto, da recente giurisprudenza in alcuni casi di disastri che stiamo seguendo, si possono anche promuovere richieste dirette di risarcimento danni nei confronti anche delle società ed enti imputati ex D.Lgs. 231/2001.

CHI SIAMO

L’avv. Massimiliano Gabrielli fa parte di una rete nazionale di avvocati, affiancati da consulenti ed investigatori, esperti in ship & mass disaster: incidenti ed eventi catastrofici di massa, nel mondo dei grandi trasporti e/o che coinvolgano un alto numero di vittime con un singolo evento ovvero siano legati a incidenti seriali che credono il ripetere di danni a persone o cose in modo continuativo e ripetuto. Abbiamo sedi e corrispondenti in tutte le maggiori Città d’Italia. Non chiediamo alcuna anticipazione delle spese processuali, che sono spesso molto impegnative e vengono interamente anticipate dal nostro team, salva l’eventuale necessità di certificati e relazioni medico-legali per la valutazione dei danni subiti dalla parte, od altre consulenze tecniche, da valutare sempre con i Clienti e previa loro approvazione scritta. Tutta la procedura di trasmissione dei documenti avverrà prevalentemente ONLINE e senza necessità di recarsi fisicamente presso i nostri Uffici, attraverso uno specifico Blog che viene costantemente aggiornato dal ns. team per fornire informazioni sull’andamento del caso, tramite email e video-collegamenti web, o con un tradizionale appuntamento telefonico o di persona.

La nostra esperienza specifica in ambito dei più grandi processi per danni di massa in Italia (strage di Viareggio, naufragio Concordia e Norman Atlantic, processo Eternit, crollo torre pioliti a Genova, scontro tra i treni in puglia, Ponte Morandi) , a seguito di un evento catastrofico ha consentito di approfondire il profilo giuridico e risarcitorio del c.d Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD), che in psichiatria individua le sofferenze psicologiche che conseguono alla partecipazione ed esposizione del soggetto ad un evento traumatico, catastrofico o violento, e che influenza lo stile di vita, la capacità di affrontare alcune situazioni che possano rievocare il disastro e le capacità anche lavorative. La diagnosi di PTSD è particolarmente complessa e poco conosciuta a livello giuridico, e per questo il ns. team si avvale da tempo dei massimi esperti in campo scientifico sull’argomento e che ci hanno supportato nei maggiori processi nazionali per la valutazione di questo importante profilo di danno.

OBIETTIVI ED OPPORTUNITÀ

Il Ns pool legale interpreta la costituzione di parte civile nel processo penale con funzioni di accusa privata, ossia in affiancamento e sovrapposizione al lavoro delle Procure, che troppo spesso puntano ad un risultato sicuro – magari rinunciando alla contestazione di elementi di reato o profili di colpa grave o dolo eventuale – e che mal si conciliano con la legittima pretesa delle vittime di avere una giustizia senza sconti e l’accertamento pieno della verità e di tutte le responsabilità in caso di gravi disastri. Per questo da anni abbiamo formato un team completo di supporto con investigatori, consulenti tecnici e di digital forensic, che ci affiancano costantemente nel nostro lavoro durante le fasi di indagini preliminari e nelle fasi processuali. Il nostro obiettivo è di arrivare, anche attraverso la fondamentale azione privata delle vittime e del riconoscimento dei danni punitivi in loro favore, ad un risultato processuale che non limiti i suoi effetti al caso singolo ma svolga una funzione esemplare, costringendo i grossi gruppi imprenditoriali, lo Stato e gli enti, ad adottare quelle misure di prevenzione che impediscano il ripetersi degli eventi catastrofici a causa del mancato investimento sulla formazione e sulla sicurezza.

Da questo punto di vista riteniamo a buona ragione che pretendere un risarcimento economico molto alto a favore di tutte le vittime non sia una speculazione, ma al contrario un modo efficace per ottenere migliore giustizia, con effetto deterrente nei confronti delle aziende che operano nell’illecito sapendo che una parte degli utili e dei risparmi, a volte per milioni di euro, resteranno nelle casse societarie anche a fronte delle provvisionali risarcitorie liquidate secondo criteri normali dai tribunali.

QUANTO VI COSTA

Il ns pool opera in modo molto chiaro e nella più assoluta trasparenza: non è richiesto alcun versamento per onorari, assumiamo l’incarico senza anticipazioni e con zero spese a carico dei nostri clienti, l’unico impegno che resta a vostro carico è quella per le certificazioni e relazioni mediche ed il versamento di un modesto contributo fisso iniziale per le spese di cancelleria; ovviamente i nostri avvocati non lavorano gratis; il sistema di pagamento previsto è quello della percentuale sul valore della controversia, cioè sul valore del risarcimento dei danni che stimiamo di poter ottenere in vostro favore, dopo aver analizzato la posizione e prevedendo per iscritto i termini dell’accordo ed un massimale dell’importo, anche in caso di esito negativo. E’ certamente, in questo caso, un accordo con meccanismo virtuoso e vantaggioso per le vittime, poiché, senza dover anticipare alcun importo per diritti od onorari o rischiare di dover pagare migliaia di euro in parcelle per le spese legali, i nostri AVVOCATI A PERCENTUALE avranno tutto l’interesse ad ottenere in vostro favore il massimo risultato, nel minor tempo possibile. L’assistenza del ns. pool legale copre interamente con questo accordo scritto sia la fase stragiudiziale (lettere e intimazioni risarcitorie, trattative, incontri, transazioni etc.) che tutte le azioni penali che stiamo promuovendo ed intendiamo promuovere per conto di tutti i nostri clienti (ulteriori denunce-querele, richiesta di sequestro conservativo, costituzione di parte civile etc. etc.), con esclusione solo degli eventuali accertamenti tecnici o medici, previa valutazione di un apposito preventivo gratuito in convenzione con il ns studio, e tenendo conto dell’alto numero di nostri assistiti.

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