INCENDIO sul traghetto Raffaello Rubattino della Tirrenia MOBY – help line per i passeggeri

INCENDIO sul traghetto Raffaele Rubattino – Tirrenia/Moby, in navigazione da Palermo a Napoli:  l’esperienza non insegna

Il recente incendio verificatosi il 10 agosto 2025 a bordo del traghetto RAFFAELE ROBATTINO della compagnia Tirrenia/Moby, in navigazione da Palermo a Napoli, ha riportato prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della sicurezza dei passeggeri e dei mezzi imbarcati sui traghetti ro/pax. Secondo le fonti di stampa, la nave, con a bordo circa 152 passeggeri e 72 membri dell’equipaggio, ha subito un principio d’incendio nella sala macchine mentre si trovava a una quindicina di miglia da Capri . L’equipaggio è riuscito a domare le fiamme e non risultano feriti ; tuttavia l’avaria ai motori ha lasciato l’unità alla deriva, finché due rimorchiatori, inviati dalla Capitaneria di porto di Napoli, l’hanno agganciata e trainata verso il capoluogo partenopeo . La richiesta di soccorso lanciata via radio dal comandante e la pronta risposta delle autorità hanno evitato il peggio .

Questo episodio, fortunatamente privo di conseguenze tragiche per i passeggeri, ricorda però una lunga serie di sinistri marittimi che il nostro Studio ha seguito negli ultimi anni. Nel febbraio 2022 l’incendio sul traghetto Euroferry Olympia della Grimaldi Lines, partito dal porto greco di Igoumenitsa e diretto a Brindisi, causò l’evacuazione di 290 persone e lasciò un bilancio di 14 dispersi; in quel caso l’incendio si sviluppò nel ponte garage e non fu domato dall’equipaggio, costringendo il comandante a lanciare l’abbandono nave . Le indagini evidenziarono gravi carenze nei sistemi di sicurezza e la presenza di camion frigoriferi con generatori accesi, prassi vietata che già aveva determinato il disastro del Norman Atlantic del 2014 ; in quel procedimento, nel quale assistiamo circa cinquanta passeggeri e familiari di vittime, la perizia tecnica ha confermato l’origine del rogo e la responsabilità degli armatori .

Nel 2018 si verificò un altro incendio sul traghetto Cruise Ausonia della Grimaldi Lines, partito da Palermo e diretto a Livorno: il rogo scoppiò nel locale motori a circa 18 miglia da Ustica, lasciando la nave con un solo motore funzionante; i passeggeri vissero momenti di terrore tra fumo intenso e fiamme visibili . Anche in quel caso la nave fu trainata verso il porto e, sebbene non vi fossero feriti, la compagnia fu chiamata a risarcire i danni subiti dai passeggeri . Due anni dopo, nel giugno 2020, un incendio divampò sul traghetto Cruise Bonaria all’ingresso del porto di Olbia: quattro camion frigo e otto rimorchi telonati furono avvolti dalle fiamme ; l’intervento dei vigili del fuoco e dei rimorchiatori evitò conseguenze gravi, ma l’episodio ripropose i medesimi rischi legati ai veicoli refrigerati imbarcati .

Non si può inoltre dimenticare l’incendio a bordo della nave Eleftherios Venizelos della compagnia Anek Lines nell’agosto 2018, durante la rotta tra il Pireo e Creta, con 875 passeggeri e 141 membri dell’equipaggio: il fuoco scoppiò nel garage e costrinse il comandante a ordinare l’abbandono nave . Le operazioni di soccorso furono complesse e richiesero l’intervento di due rimorchiatori antincendio, dieci mezzi navali e 48 vigili del fuoco . Anche qui si ripresentava la dinamica del Norman Atlantic: un veicolo sul ponte garage prende fuoco, il sistema antincendio non lo contiene e la nave rischia la catastrofe .

Come studio legale specializzato in diritto marittimo e risarcimento danni da disastri navali, abbiamo maturato un’esperienza specifica nelle indagini e nei procedimenti penali e civili legati a questi eventi. Abbiamo rappresentato centinaia di passeggeri e familiari delle vittime nei processi per il Norman Atlantic e per la Costa Concordia; in quest’ultimo procedimento il Tribunale di Bari ha disposto un sequestro record di 1,5 milioni di euro a favore dei nostri assistiti . Allo stesso modo, seguiamo le azioni legali derivanti dagli incendi sulla Euroferry Olympia e sui traghetti Cruise Ausonia e Cruise Bonaria , oltre ad assistere i passeggeri della Eleftherios Venizelos, per i quali la nostra competenza nel recupero dei danni a carico degli armatori e degli assicuratori si è rivelata determinante .

L’incidente della Raffaele Rubattino, pur essendosi risolto senza feriti e con dinamiche apparentemente diverse, potrebbe comportare conseguenze patrimoniali e psicologiche per i passeggeri. Chi ha subito danni o ha vissuto un’esperienza traumatica ha diritto, in base alla Convenzione di Atene e al Regolamento (CE) n. 392/2009, al rimborso del prezzo del biglietto e al risarcimento per i danni materiali (bagagli, veicoli, merci) e morali. È quindi consigliabile conservare ogni documento di viaggio, attestare le eventuali perdite o spese sostenute e, se necessario, richiedere assistenza medica per certificare lo stress post‑traumatico. È altresì fondamentale rivolgersi tempestivamente a un avvocato esperto di diritto marittimo, capace di individuare i responsabili (armatore, noleggiatore, assicuratori) e di intraprendere le azioni legali appropriate, sia in sede civile per il risarcimento sia in sede penale per l’accertamento delle responsabilità.

In molti casi è stato accertato che è stato consentito agli autisti dei TIR di dormire nelle cabine dei camion e e di possibili clandestini a bordo, visto che questi mezzi vengono imbarcati spesso in numero superiore alla capacità di allaccio alle reti elettriche delle navi e per mantenere refrigerata la merce, in molti tengono accesi i generatori diesel anche durante la navigazione: una pratica vietatissima e pericolosa, in grado di scatenare un incendio che in pochissimo tempo può divenire indomabile e devastare la nave, ma che, almeno nel caso del traghetto italiano noleggiato dalla greca Anek Lines, era nota e tollerata da tutti, armatori e comando di bordo.

Il business dei traghetti si gioca nella stragrande maggioranza sul trasporto di mezzi pesanti ma le regole di caricazione nei garage impongono precisi limiti che incidono ovviamente sui profitti armatoriali mettendo a grave rischio la sicurezza di marittimi, passeggeri e navi.

Sarà infine importante capire i tempi e modalità di intervento dell’equipaggio successivamente all’allarme sul pannello Autronica che scatta in plancia attraverso i sensori calore/fumi FSS (Fire Safety Sistem) nei garage, ed il corretto azionamento del sistema DRENCHER (caduta dall’alto di acqua aspirata dal mare) a protezione dei locali garage, che dovrebbe contenere ed estinguere le fiamme.

Il rischio di un incendio e il rispetto delle normative di sicurezza passano troppo spesso in secondo piano rispetto alla massimizzazione dei profitti da parte delle compagnie di navigazione e la guerra sui grandi trasporti nell’Adriatico, e dunque per capire a fondo le ragioni della frequenza di questo tipo di disastri marittimi vale la regola “follow the money” e non basta parlare di errore umano o semplice incidente.

Anche le modalità di intervento dei mezzi di soccorso richiamano il solito problema di un’area di mare a confine, contesa tra varie competenze ed interessi: la nave italiana intervenuta di supporto mentre si è aperta la caccia dei rimorchiatori al premio per il rimorchio della nave incendiata.

Fondamentale per la verifica sulle eventuali violazioni alle normative di sicurezza delle nave sarà orientare sulla Giustizia italiana le indagini sia amministrative che penali, in quanto i processi che si sono celebrati in Grecia su disastri marittimi come quello avvenuto per il Norman Atlantic e la Euroferry Olympia si sono rivelati poco più che una farsa ed hanno riconosciuto risarcimenti danni molto modesti; occorre invece far tesoro della esperienza maturata in processi come sul naufragio della Costa Concordia e i risultati nel processo sul Norman Atlantic, dove il Tribunale di Bari ha concesso un sequestro record da 1,5 milioni di euro a favore dei nostri clienti e sono stati riconosciuti importanti risarcimenti a favore dei passeggeri e familiari delle vittime come anche le indagini amministrative della Capitaneria di porto che dovranno verificare se sussistano violazioni delle norme per la prevenzione e sicurezza sul lavoro (SOLAS, cod. nav., D.Lgs. 271/99, D.lgs n. 272/99 e DPR n. 435/91).

Processo Concordia – Avv. Massimiliano Gabrielli

HELP LINE, per passeggeri, aziende di trasporto e familiari:

Un normale avvocato non esperto di diritto marittimo e di Ship disaster, non è in grado di districarsi facilmente e con la necessaria rapidità ed efficacia tra le varie Normative internazionali che regolano un sinistro marittimo avvenuto in acque internazionali come la Convenzione di Atene e il Reg. (CE) 392/2009, le normative SOLAS e SMS, ed intraprendere subito le necessarie azioni civili e penali; da parte nostra vantiamo esperienza decennale come parti civili in processi penali in questo settore assistendo centinaia di passeggeri come nel caso del naufragio della Costa Concordia, sul Norman Atlantic per cinquanta passeggeri e familiari di tre dispersi, nel disastro del Jolly Nero e crollo della torre piloti il 2013 nel porto di Genova, l’incendio a bordo del traghetto Sorrento  nel 2015 a largo di Palma de Mallorca, l’incidente mortale di un nocchiere a bordo della nave scuola militare “Amerigo Vespucci”, e molti altri disastri di massa nei grandi trasporti, come lo scontro dei treni Andria-Corato in Puglia e la strage ferroviaria di Viareggio.

Fondamentale anche in questo caso sarà concentrare la competenza sui giudici penali italiani per le eventuali violazioni alle normative di sicurezza delle nave della Grimaldi Lines e far tesoro degli importanti risultati ottenuti in processi come il Concordia e Norman Atlantic, come il sequestro conservativo da oltre 1,5 milioni di euro e i risarcimenti ottenuti in  misura anche tripla alle iniziali offerte a favore dei passeggeri e familiari delle vittime che abbiamo assistito in questi anni.

Quali sono i diritti risarcitori dei passeggeri

Le verifiche ed indagini sul rispetto delle normative di sicurezza internazionali e del codice della navigazione a bordo della nave Raffaele Rubattino potrebbero coinvolgere sia l’equipaggio ed il suo Comandante, che l’Armatore Tirrenia – Moby, e l’essere stati esposti ad un pericolo per l’incolumità, presenta a favore tutte le persone a bordo della nave evidenti profili di un possibile diritto al risarcimento da responsabilità tanto sul piano civile (contrattuale ed extracontrattuale), che sul piano penale.

  • CIVILE: vi sono diverse possibili componenti del possibile risarcimento:

  1. Danno emergente – rimborso integrale del prezzo di viaggio, del costo dei beni andati perduti e delle spese extra sostenute per rimpatrio e di quelle sostenute a bordo della nave (da considerare che in caso di veicoli e/o carico danneggiato dal calore o dal fumo è dovuto il risarcimento per il valore commerciale del bene come fosse distrutto).
  2. Lucro cessante – mancato guadagno per le giornate di lavoro e reddito perdurante a causa del sinistro e/o del fermo al rientro;
  3. Danno biologico – soprattutto in termini di disturbi da stress post- traumatico, o per possibili sintomi da ustioni/ipotermia/intossicazione dai fumi tossici.
  4. Danno morale – per la sofferenza psichica subita da un soggetto a causa della condotta illecita
  • PENALE: se attraverso le querele dei passeggeri e le indagini della magistratura italiana emergeranno condotte illecite a carico dei vettori Tirrenia Moby o dagli ufficiali di bordo, che potrebbero integrare diverse fattispecie di rilevanza penale:

  1. reato di incendio e naufragio colposo, l’art. 449 II comma c.p. in relazione all’art. 428 del codice penale, stabilisce invero che chiunque per colpa (l’evento si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline) cagiona un incendio od altro disastro, è punito con la reclusione da 2 a 10 anni.
  2. Omicidio colposo previsto all’art. 589 c.p., quando in conseguenza di possibili condotte colpose, del correlato incendio e naufragio, si cagiona il decesso di uno o più persone.
  3. Lesioni personali colpose, disciplinati dall’art. 590 c.p., punisce chiunque con la propria condotta cagiona ad altri una malattia nel corpo e nella mente, quindi assume rilevanza penale non solo l’ipotesi di una lesione fisica, ma anche il disturbo da stress psicologico DPTS) provocato dalla partecipazione ad un evento catastrofico e traumatico che ha potuto generare un danno psichico che come detto potrà essere oggetto di specifica valutazione dal punto di vista risarcitorio.
  4. Reati contravvenzionali, previsti dal codice della navigazione, dal DPR 435/1991 e da una serie di Decreti legge (D.lgs 271/1999, 231/2001 etc.) legati al rispetto delle norme di formazione equipaggio, ruoli del personale durante la navigazione e nella emergenza.

COSA FARE, alcuni primi consigli in questi casi:

Va chiarito  che anche se non vi sono state conseguenze dirette a Vs. carico, la sola presenza a bordo della nave, e l’esposizione ad un grave rischio in qualità di passeggeri VI LEGITTIMA ALL’AZIONE RISARCITORIA per la esistenza di reati plurioffensivi e di pericolo. Oltre al rimborso integrale delle spese, sussiste un diritto alla compensazione a titolo di risarcimento patrimoniale e non patrimoniale e per danno morale.

STIAMO GIA’ LAVORANDO SULLE PRIME QUERELE DA PRESENTARE PER CONTO DI ALCUNI PASSEGGERI DELLA NAVE RAFFAELE RUBATTINO DI TIRRENIA E SARA’ IMPORTANTISSIMO VEICOLARE IN ITALIA LE INDAGINI PENALI

COSA VI OCCORRE:

E’ necessario dimostrare che eravate presenti a bordo della nave “RAFFAELE RUBATTINO” attraverso i documenti di prenotazione e le carte di imbarco

  1.  Recuperare i documenti di viaggio (voucher email, agenzia di viaggio etc.) e documentare ogni spesa sostenuta per il viaggio e per il rimpatrio.
  2. Per coloro che hanno avuto patologie a bordo conservare copia dei certificati medici e delle spese, recarsi comunque dal proprio medico per avere referto su ansie e turbamento psicologico (stress post-traumatico)
  3. Stilare un elenco dei beni personali eventualmente andati persi nell’emergenza.
  4. Rivolgersi al ns ufficio legale per inviare subito e gratuitamente una prima lettera con richiesta per iscritto del risarcimento danni alla compagnia di navigazione (cd. lettera di intervento legale), che interrompe ogni prescrizione (non ci sono 10 giorni come potrete sentire dire da alcuni, ma è preferibile inviare prima possibile l’intimazione al risarcimento danni, onde far decorrere gli interessi legali).
  5. In questi casi è importantissimo proporre QUERELA (consigliabile immediata, comunque entro tre mesi dal fatto) alla magistratura italiana.

Tutta la procedura avverrà ONLINE, senza necessità di recarsi fisicamente presso il ns. Ufficio tramite email e videocollegamenti web, oppure fissando appuntamento presso i nostri uffici in tutta Italia.

CHI SIAMO:

Siamo un team di avvocati, esperti in Ship & mass disaster, come pool “Giustizia per la Concordia” siamo stati leader tra le parti civili nel processo per il naufragio della Costa Concordia in difesa di circa cento passeggeri, e come parti civili in ”Giustizia per Norman Atlantic” rappresentiamo circa cinquanta passeggeri e familiari di tre dispersi nella tragedia dell’incendio a bordo del traghetto Norman Atlantic della compagnia Anek Lines avvenuto il 28.12.2014, “Giustizia per Jolly Nero” nel disastro nel porto di Genova tra la Jolly Nero ed il conseguente crollo della torre piloti del 7 maggio 2013 in cui persero la vita nove persone, siamo attivi anche nel caso dell’incendio a bordo del traghetto “Sorrento” della compagnia Transmediterranea avvenuto il 28.04.2015 a largo di Palma de Mallorca, dell’incidente mortale a bordo della nave scuola militare “Amerigo Vespucci”, e siamo protagonisti di primo piano in molte altre iniziative processuali a tutela delle vittime nei disastri di massa e seriali nei grandi trasporti, come il disastro dei treni Andria-Corato in Puglia e la strage ferroviaria di Viareggio.

Lavoriamo su contratto di assistenza legale a percentuale e anche grazie alla nostra competenza specifica senza acconti e spese a carico dei clienti. Siamo molto attivi nel settore della tutela passeggeri nel trasporto navale, crocieristico ed aereo, compagnie assicurative, armatori greci ed altri operatori, aziende di trasporto, per danno da disastro, perdita bagaglio, ritardo consegna da parte del vettore, ritardo aereo e marittimo, errata e mala gestione del pacchetto vacanza e del trasporto crocieristico, episodi di epidemia a bordo, cabine non corrispondenti, oltre che per i veri e propri sinistri e disastri marittimi.

Lo Studio Legale Gabrielli, con sedi a Roma e Fiumicino e guidato dall’Avv. Massimiliano Gabrielli, mette a disposizione dei passeggeri della Raffaele Rubattino e dei loro familiari una help line dedicata per fornire consulenza immediata e gratuita. Potete contattarci telefonicamente ai numeri whatsapp 0689019172 o via e‑mail all’indirizzo info@studiogabrielli.it; siamo in grado di assistere anche a distanza tramite videoconferenze e posta elettronica, evitando spostamenti inutili. La nostra esperienza ventennale nei sinistri marittimi ci consente di affiancarvi sin dalle prime fasi, dall’invio della lettera di messa in mora alla compagnia armatrice fino alla eventuale costituzione di parte civile nel procedimento penale

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