Tragedia sul lavoro a Settecamini (Roma) – Cordoglio e interrogativi sulla sicurezza

Nella mattina del venerdì 17 ottobre 2025, intorno alle ore 11, si è consumata l’ennesima tragedia sul lavoro nei pressi di Roma, nella zona industriale di Settecamini, lungo la via Tiburtina al chilometro 13,700. Secondo le ricostruzioni giornalistiche, due operai impegnati in un intervento di manutenzione presso uno stabilimento del settore elettronico sono stati travolti da un macchinario: uno di essi è deceduto sul colpo mentre l’altro è rimasto gravemente ferito, poi trasferito con elisoccorso in codice rosso all’ospedale di Tor Vergata. La Tiburtina+5Tiburno Tv+5TGLA7+5

I Vigili del Fuoco sono intervenuti rapidamente sul luogo dell’incidente. Presenti anche i Carabinieri della Compagnia di Tivoli e della stazione di Settecamini, insieme ai tecnici dell’ASL per i rilievi e le verifiche tecniche del caso. Il Pubblico Ministero di turno ha aperto un fascicolo e disposto l’intervento del medico legale per l’avvio delle indagini finalizzate ad accertare eventuali violazioni delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Il Faro Online+3Tiburno Tv+3TGLA7+3

Le cronache parlano di una “ditta di elettronica” in cui i due operai – descritti genericamente come “italiani” – stavano smontando un’unità di condizionamento, quando il macchinario li ha travolti. Non è stato (ancora) reso noto il nome dell’azienda né le generalità delle vittime ma l’episodio ci colpisce particolarmente per la serialità con altri casi giudiziari di omicidio colposo che abbiamo seguito, verificati con modalità analoghe e che – nonostante gli accertamenti di natura penale e civile – si sono drammaticamente ripetuti.

Quadro statistico e contesto regionale

Il Lazio mostra un quadro preoccupante nel panorama degli incidenti sul lavoro. Fino al 31 agosto 2025, secondo dati Inail, erano state segnalate 53 vittime nella regione, mentre gli infortuni hanno superato quota 25.000, con un incremento di quasi il 10% rispetto allo stesso periodo del 2024. Queste cifre, in calo per le morti rispetto all’anno passato, restano però gravemente significative, specialmente se si tiene conto dell’“emergenza morti bianche” che continua a essere presente nell’agenda sociale, politica e sindacale senza veri interventi risolutivi nelle politiche di vigilanza e formazione, e sul tema della prevenzione tramite l’introduzione di meccanismi punitivi di natura civile nel processo penale.

Nei processi penali che seguiamo in tutta Italia per l’ANMIL abbiamo sempre ribadito con forza che la prevenzione non può essere considerato un costo accessorio od un optional: proprio nei luoghi dove l’organizzazione dovrebbe essere più avanzata e vigilata, bisogna garantire standard di sicurezza assoluti e uniformi, non sacrificabili rispetto ad un modello produttivo di importanza strategica. E’ per questo che la nostra azione in fase di costituzione di parte civile nei processi penali punta sempre all’accertamento delle responsabilità di vertice aziendale e al riconoscimento di danni punitivi nei confronti di quelle imprese che si dimostra aver consapevolmente accettato il rischio sul verificarsi di un incidente, nonostante la sua prevedibilità, e quindi pongano in essere eventi delittuosi maggiormente prevenibili ed evitabili.

Dott. Tommaso Tito Lucchini – praticante avvocato presso lo Studio Legale Gabrielli in Roma

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